Le arene sportive intelligenti rendono le città più intelligenti
(Ricerca di A. Baroncelli e M. Ruberti)
Negli ultimi 30 anni il ruolo dello stadio si è radicalmente trasformato diventando il protagonista di ambiziosi progetti ed enormi investimenti. Per molti decenni, lo stadio ha rappresentato, come unica possibilità, quella di visione del match della propria squadra del cuore, ma negli ultimi anni vivere lo stadio è diventato un’esperienza. L’arena sportiva si mescola nella città, rinnova la città e attrae turisti seguendo programmi UEFA stringenti e sempre più evoluti in termini di sostenibilità e sicurezza. Diversi Club in tutto il mondo hanno investito e creduto fortemente nella struttura stadio come fonte di valore economico.
È il caso del Santiago Bernabeu del Real Madrid considerato tra i più Hi-tech di tutto il mondo, l’Amsterdam arena dell’Ajax in cui l’energia è generata in un sistema di sostenibilità energetica interna. Il nuovo stadio del Tottenham in cui gli spettatori possono osservare i giocatori prima del loro ingresso in campo grazie alla trasparenza del tunnel. Sono ormai tanti i Club che gestiscono autonomamente le proprie strutture generando valori economici elevati e un aumento del proprio capitale e di attrattività.
In Italia i casi sono quelli dell’Allianz Stadium della Juventus definito una città sportiva nella città di Torino e il Gewiss Stadium dell’Atalanta. Il primo sulle ceneri del vecchio stadio Delle Alpi, il secondo riqualificando la struttura preesistente. Non solo club di serie A, ma anche di altre serie; è il caso dell’Albinoleffe che ha costruito il primo stadio di proprietà in serie C.
Quale impatto ha lo stadio sui club in termini economici e di visibilità? Come si inserisce nel contesto urbano? Come vengono gestite le persone nel flusso di traffico? È sicuro andare allo stadio?
La ricerca del professore Alessandro Baroncelli insieme a Massimo Ruberti, analizza le soluzioni più avanzate introdotte a livello mondiale mostrando come i palazzetti dello sport e gli stadi possano migliorare la performance economica delle società sportive, riducendo i costi e aumentando i ricavi e contribuendo a creare città più intelligenti; una possibilità esperienziale per coloro che lo frequentano.
Ci si indaga su come migliorare la qualità della vita degli spettatori. Non solo le partite della propria squadra, ma attraverso esperienze immersive a 360 gradi del proprio tempo libero: concerti, eventi, partite, ma anche conferenze di lavoro o formative... un’esperienza che “porta a modificare il proprio comportamento incoraggiando il pubblico ad arrivare presto e restare oltre la fine”.
Questo legame tra comune e stadio è riconducibile a visioni di progetti in sinergia con istituzioni e comuni della propria città. Nell’articolo vengono evidenziati i casi della zona della Continassa – sito dello stadio della Juventus – e l’area dell’arena di Amsterdam. Infine, viene analizzato un caso oltreoceano… il Madison Square Garden di New York in cui i clienti vivono lo stadio gestendo personalmente la propria esperienza dal cellulare.
In conclusione, la ricerca afferma quanto stadio e luogo di sito generino un circolo virtuoso capace di coinvolgere i clienti vivendo un’esperienza totalizzante a fronte di grandi investimenti nelle strutture e nella tecnologia. Per questo motivo le società “devono trovare metodi avanzati per generare monetizzazione per un maggiore ritorno”.
La maggior parte degli stadi europei, però, sono ancora patrimonio dei diversi comuni e trovare soluzioni coinvolgenti per tutti gli attori, diventa parte del progetto sinergico in grado di “trasformare le città in smart city, gli stadi in città intelligenti” contribuendo all’aumento del valore della città stessa.
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