Università Cattolica del Sacro Cuore

di Elena Vagni

Dal master Comunicare lo Sport al Como 1907
Intervista a Chiara Poloni

Chiara Poloni è una ex studentessa del master Comunicare lo Sport di ALMED (Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo) e ora lavora presso la società calcistica Como 1907. Nell’intervista rivive i passi e le scelte che l’hanno condotta a gestire rapporti e interviste con stampa e giocatori in un club della massima serie calcistica italiana.

Chiara, quale è stato il percorso che ti ha portato al Como 1907?

Dopo il liceo classico volevo fare la giornalista sportiva, mi sono iscritta al corso Linguaggi dei media in Università Cattolica con l’intento di proseguire il mio percorso studiando alla scuola di giornalismo. Mentre scrivevo la tesi della triennale insieme alla professoressa Paola Abbiezzi, ho scoperto il master Comunicare lo Sport del quale la prof.ssa è coordinatrice didattica e ho percepito che potesse essere la scelta giusta per mettermi subito in gioco imparando qualcosa di pratico.
Nonostante l’anno sfortunato a causa del covid, ho avuto la fortuna di conoscere compagni con background molto diversi dai miei: laureati in scienze motorie, in scienze politiche, in economia, in giurisprudenza e ho avuto la possibilità di confrontarmi con persone, interessi e obiettivi differenti dai miei. Queste differenze mi hanno arricchito a livello personale e non solo. Durante i diversi moduli ho avuto il piacere di confrontarmi con professionisti che vivono il mondo del lavoro dall’interno. Raramente avrei avuto la possibilità di conoscere professionalità di Sky, Dazn e porre, a ciascun esperto, domande cercando di rubare i segreti del mestiere.
Per il mio tirocinio curricolare ho deciso di orientarmi sul calcio entrando nella società Pro Sesto 1913 che militava in Serie C. Nei club più piccoli spesso capita che ci sia una persona sola ad occuparsi di tanti aspetti differenti. Io lavoravo come addetta stampa e social media manager. Ho imparato tutto sul campo, è stato davvero formativo! Dopo i 6 mesi di stage mi ha chiamata l’Hellas Verona che era in Serie A. Ho fatto altri 6 mesi di tirocinio in cui ho sperimentato la gestione di un podcast e tanti altri aspetti del lavoro e, anche quest’esperienza, mi è stata molto utile permettendomi di tornare alla Pro Sesto con un bagaglio importante. Nei miei 4 anni successivi alla Pro Sesto ho gestito l’area comunicazione, stampa e digital in autonomia e, in accordo con la società, ho lavorato anche ad altri progetti legati al sociale, al settore giovanile e al territorio.
A luglio di quest’anno ho iniziato a lavorare al
Como 1907 come Press Officer: insieme ai miei colleghi e manager, gestisco le interviste dei giocatori della prima squadra, i comunicati stampa e le attività di comunicazione del club. Dall’organizzazione, allo sviluppo dell’intervista, al lavoro in post-produzione controllando i contenuti. Durante la settimana gestisco le richieste della stampa locale, nazionale e internazionale – e, nel weekend, le interviste pre e post gara.

Quanto è importante oggi saper comunicare correttamente nel calcio e nello sport?

Oggi ogni parola viene spesso presa ed estrapolata dal contesto. È fondamentale avere delle persone accanto che comprendano il momento, il contesto o le diverse situazioni; quindi, è necessario avere uno sguardo completo su ciò che sta succedendo. Con i social è faticoso contenere ciò che viene detto, soprattutto in uno sport così popolare; il mondo va molto veloce e bisogna sempre essere attenti alle parole e ai messaggi che vengono trasmessi.

Il Como sta vivendo un momento di grande ascesa, una nuova proprietà che sta investendo molto anche sul territorio. Come create questo legame tra Club e territorio? Come significa per il Como calcio la città?

Il Como 1907 è un club che sta portando avanti un progetto di crescita sotto tutti gli aspetti. Ogni giorno facciamo un passo in avanti, una crescita qualitativa continua. Il Club sta crescendo in un legame costante con il territorio, cercando di portare la bellezza di Como nel mondo. Lavoriamo molto con attività, fondazioni e associazioni della provincia di Como con l’obiettivo di alimentare una crescita parallela. Faccio un esempio, oltre ai nostri store ufficiali, ci sono alcune attività commerciali a Como e provincia, in cui noi vendiamo il nostro merchandising, i cosiddetti touchpoint. Così mentre sei a bere un caffè vedi in vetrina i prodotti del Como 1907. Questo ci lega alla città e permette alla città di legarsi a noi.
Sulla nostra pagina social raccontiamo le storie dei nostri tifosi in Italia e all’estero, oppure intervistiamo i proprietari dei nostri touchpoint aprendo la loro conoscenza al mondo, portando Como a tutti!

Nel master tanti sono i temi affrontati. Rispetto al tuo lavoro che importanza ha questa visione complessiva dell’aspetto comunicativo in diversi ambiti?

Il master ti insegna a stare con persone che hanno un’altra visione rispetto alla tua, ti permette di confrontarti e di diversificare. I docenti ti mettono a contatto con il mondo, raccontano il proprio lavoro e come si è sviluppato. Per esempio, Emanuele Corazzi - ora Direttore di Cronache di Spogliatoio e prima a Dazn - ci ha raccontato di un format da lui ideato per Dazn. Per chi ha solo studiato, questo master ti permette di lavorare in team, di approfondire ciò che studi e crearti un network difficile da ottenere in altri modi.
Il master non chiude le porte a un aspetto della comunicazione piuttosto che a un altro; ti insegna a gestire la comunicazione in diversi ambiti: dal marketing, alle interviste, ai social. QQQuesto aspetto è importante e permette di conoscere i diversi ambiti che concorrono a promuovere un club, un’azienda o un brand. Senza questa visione d’insieme si perde una parte fondamentale del lavoro.

Concludendo...

Per me il dialogo tra università e realtà aziendale è molto importante. L’anno scorso ho partecipato a un corso di aggiornamento con la Lega Pro proprio in Ateneo, è stato bello tornare dove tutto è iniziato.

L’Università Cattolica, grazie al master, mi ha aiutato a inserirmi nel mondo del lavoro e mi ha permesso di fare un lavoro che amo, ma la formazione deve rimanere costante!

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